Tomba di Archimede

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Tomba di Archimede
Civiltàgreco-romana
UtilizzoSepolcro
EpocaI sec. a.C.-I sec. d.C.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComuneSiracusa
Amministrazione
PatrimonioParco Archeologico della Neapolis
VisitabileSaltuariamente
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 37°04′42.27″N 15°16′52.04″E / 37.078407°N 15.281122°E37.078407; 15.281122

La presunta tomba di Archimede è una grotta artificiale scavata su pietra calcarea, sita all'interno della necropoli Grotticelle, che a sua volta si trova nella parte più settentrionale del parco archeologico della Neapolis, ubicato nel territorio urbano di Siracusa.[1]

Cicerone scopre la tomba di Archimede, dipinto del 1781 di Christian Wink.

La sua fama è dovuta alla tradizione popolare che vorrebbe collocare in questa cavità la sepoltura del celebre siracusano Archimede, ucciso da un soldato romano durante la presa di Siracusa nel 212 a.C.[1]

La tomba di Archimede[modifica | modifica wikitesto]

In realtà, è alquanto improbabile che il sepolcro in questione corrisponda alla vera tomba di Archimede. Cicerone, fonte antica, ha lasciato testimonianza del reale luogo di sepoltura del grande scienziato, che non corrisponde alla località in cui sorge la presunta tomba. L'oratore romano disse:

(LA)

«Cuius [i.e. Archimedis] ego quaestor ignoratum ab Syracusanis, cum esse omnino negarent, saeptum undique et vestitum vepribus et dumetis indagavi sepulcrum. Tenebam enim quosdam senariolos, quos in eius monumento esse inscriptos acceperam, qui declarabant in summo sepulcro sphaeram esse positam cum cylindro. Ego autem cum omnia collustrarem oculis - est enim ad portas Agragantinas magna frequentia sepulcrorum - animum adverti columellam non multum e dumis eminentem, in qua inerat sphaerae figura et cylindri.»

(IT)

«Io quand'ero questore scoprii la sua tomba [di Archimede], sconosciuta ai Siracusani, cinta con una siepe da ogni lato e vestita da rovi e spineti, sebbene negassero completamente che esistesse. Tenevo, infatti, alcuni piccoli senari, che avevo sentito essere scritti nel suo sepolcro, i quali dichiaravano che alla sommità del sepolcro era posta una sfera con un cilindro. Io, poi, osservando con gl'occhi tutte le cose - c'è, infatti, alle porte Agrigentine una grande abbondanza di sepolcri - volsi l'attenzione ad una colonnetta non molto sporgente in fuori da dei cespugli, sulla quale c'era sopra la figura di una sfera e di un cilindro.»

La cavità sita all'interno della necropoli Grotticelle non mostra incisa alcuna figura geometrica, e sembra essere ben distante dalle porte Agrigentine descritte da Cicerone (in altre versioni risalta piuttosto l'indicazione «fuori della porta sacra del Ciane», ma, ad ogni modo, si tratta di due luoghi a sud di Siracusa)[2].

Camera sepolcrale di epoca romana[modifica | modifica wikitesto]

Il sepolcro, che si vorrebbe identificare come tomba di Archimede, contiene al suo interno due ordini di nicchie per la collocazione di urne cinerarie. Costruito intorno al I sec. a.C./I sec. d.C. — ovvero diversi secoli dopo la morte di Archimede — esso è un colombario edificato nella tarda epoca della Roma repubblicana e agli albori della Roma imperiale.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Vd. ad esempio Giovanni Gentile, Calogero Tumminelli, Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti. Vol. 31, p. 872; Giuseppe Agnello, Siracusa nel medioevo e nel Rinascimento, 1964, p. 11; Le Vie d'Italia. Vol. 70, ed. 7-12, 1964, pp. 953, 956; Touring Editore, Sicilia, 1989, p. 598.
  2. ^ Per la terminologia «fuori della porta sacra del Ciane», si veda, ad esempio, Robert Harris, Imperium, 2010; Mario Geymonat, Il grande Archimede, 2008.
  3. ^ Alberto Fiori, Siracusa greca: Segue: Resti architettonici e monetazione di Siracusa, 1971, p. 187.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Salvatore Ciancio, La tomba di Archimede: un sepolcro con colonnetta alle porte di Acradina, Editrice Ciranna, 1965.
  • Salvatore Ciancio, La vera tomba di Archimede, ovvero il sepolcro di re Geronimo, Mendola, Augusta (SR), 1972.

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