Monti della Laga

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Monti della Laga
Versante Ovest al tramonto in estate visto dal paese di Nommisci
(sinistra Pizzo di Sevo, destra Monte Gorzano)
ContinenteEuropa
StatiBandiera dell'Italia Italia
Cima più elevataMonte Gorzano (2.458 m s.l.m.)
Lunghezza24 km
Massicci principaliMonte Communitore, Macera della Morte, Pizzo di Sevo, Pizzo di Moscio, Cima Lepri, Monte Gorzano, Cima della Laghetta
Età della catenaMiocene - Messiniano
Tipi di roccearenarie

La catena dei Monti della Laga è il rilievo arenaceo più alto dell'Appennino e il quinto gruppo montuoso per altezza dell'Appennino continentale dopo Gran Sasso, Maiella, Velino-Sirente e Monti Sibillini. Il territorio rientra all'interno del parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Descrizione

Geografia

La catena corre lungo il confine tra l'Abruzzo, le Marche e il Lazio a cavallo tra le province dell'Aquila, Teramo, Ascoli Piceno e Rieti, per la lunghezza complessiva di 24 km.

È divisa a nord dai monti Sibillini mediante la valle del Tronto percorsa dalla via Salaria, e a sud dalla catena del Gran Sasso dalla suggestiva stretta valle del fiume Vomano che culmina a monte con il Passo delle Capannelle e con il Lago di Campotosto; oggi attraversata dalla Statale 80, un tempo era percorsa da un ramo dell'antica Via Cecilia di cui si sono trovate testimonianze.

Morfologia

Ciascun versante ha caratteristiche diverse: più aspro il versante marchigiano, a dirupi e a forte pendenza quello laziale, ondulato e dolce quello abruzzese. La linea di cresta inizia nelle Marche da Monte Comunitore, poi si innalza verso la cima di Macera della Morte (2073 m), punto di confine tra Marche, Lazio e Abruzzo e sale ancora fino ai 2458 metri del Monte Gorzano, il monte più alto della catena e vetta più alta del Lazio. Altre vette sono Cima Lepri (2445 m), Pizzo di Sevo (2419 m), al confine tra Lazio ed Abruzzo, Pizzo di Moscio (2411 m) e, infine, il più meridionale, Monte di Mezzo (2155 m). Sono presenti varie cascate di ghiaccio, anche notevoli.

I Monti della Laga visti dal versante teramano

Geologia

Il particolare profilo arrotondato della sua catena è dovuta alla natura arenaria e marnosa, che si differenzia dalla normale geologia dell'Appennino Centrale in prevalenza formato da rocce carbonatiche (calcari e dolomie). La particolare formazione geologica (molasse e flysch) di questi monti prende il nome di Formazione della Laga. All'interno di questa area vi passa nell'area meridionale la cosiddetta "Faglia di Montereale", estesa in larghezza dal reatino fino a toccare la zona del Gran Sasso. La parte più orientale della faglia è stata spesso sede di sciami sismici di moderata intensità.

Idrologia

La tendenziale impermeabilità dei suoli favorisce lo scorrimento superficiale delle acque e per questo la Laga presenta numerosi torrenti, cascate, laghetti. Tra le più belle cascate da visitare vi sono la cascata della Cavata, poco distante dal Lago dell'Orso, quella della Morricana, molto bella, raggiungibile in circa 2h dal Ceppo, della Prata e della Volpara a Umito, le Barche, le Scalette, l'Ortanza ad Amatrice. D'inverno si ghiacciano e offrono la possibilità di praticare le arrampicate su ghiaccio. Le caratteristiche pendici erbose e non rocciose di queste montagne sono ideali per il pascolo. Molte sono le greggi che d'estate tornano su questi monti.

Monti della Laga, da sinistra Pizzo di Sevo (2419 m), Cima Lepri (2445 m) e monte Gorzano (2458 m) visti dal versante amatriciano (Pasciano)

Fauna

Vivono tra queste montagne numerose specie selvatiche come il lupo appenninico, i cervi, il capriolo (Capreolus capreolus, Linnaeus 1758), il camoscio appenninico, cinghiali e qualche raro esemplare di orso bruno marsicano. Da ricordare l'istrice, l'aquila reale presente con alcune coppie nidificanti nelle forre più inaccessibili (non rintracciabili dall'autunno 2011), numerose specie di falco, il merlo acquaiolo (Cinclus cinclus), la rarissima vipera ursinii, specie di vipera velenosa presente solo in questa parte e nel vicino massiccio del Gran Sasso.

Flora

Sono presenti numerosi boschi di faggi, abeti bianchi, querce, castagni, aceri, tassi, tigli, frassini, olmi, agrifoglio e rare foreste di betulle. Sono presenti orchidee rare come l'orchidea epipogio senza foglia.

Sentieri e vadi

Per vado s'intende il passaggio tra un versante e l'altro. A volte rari e difficili da percorrere, costituiscono il collegamento tra comprensori diversi, anticamente utilizzati per unire Roma all'Adriatico.

Uno dei più famosi percorsi è il "Tracciolino di Annibale" che la leggenda indica sia stato percorso da Annibale e dalle sue truppe con elefanti per le battaglie contro i Romani. Lo storico Niccola Palma ebbe ad affermare che il Tracciolino di Annibale coincidesse con l'antico tracciato romano esistente ancor prima della Salaria Nova (Arquata del Tronto) e che lui ebbe a definire Via Metella, legandone il nome del console Cecilio Metello citato nel cippo miliario rinvenuto nel 1823 in località Vallorina nel Comune di Sant'Omero (TE) [1][2]

Lungo i percorsi di montagna ancora si possono trovare significative testimonianze storiche, primitive strade tracciate dai primi popoli italici dediti all'allevamento. Sono presenti anche i tratturi utilizzati per secoli a uso della transumanza che si diramavano in tante direzioni.

Borghi e paesi

Sono numerosi i piccoli borghi che costellano i Monti della Laga, caratterizzati da una bassa densità abitativa. Tra questi ricordiamo Amatrice, Campotosto, Rocca Santa Maria, Castel Trione, Cornillo Nuovo, Capricchia, Preta, Crognaleto, Cortino, Fano Adriano, Sant'Angelo, Ceppo, San Martino e tantissime altre piccole località caratteristiche ricche di storia e natura. Nelle Marche, di notevolissimo interesse storico e artistico è il borgo ed il circondario di Arquata del Tronto.

Manifestazioni

Ogni anno, ai primi di luglio, sugli alti pascoli di Piano Roseto (un pianoro situato a circa 1200 m.s.l.m. tra gli abitati di Cortino, San Giorgio e Crognaleto), si svolge la tradizionale Fiera della Pastorizia, giunta nel 2013 alla 155ª edizione.

Note

  1. ^ Niccola Palma, Storia ecclesiastica e civile della Regione più settentrionale del Regno di Napoli. 2ª edizione curata dal prof. Vittorio Savorini, Teramo, Fabbri editore, 1890-1893, pp. 94-105
  2. ^ Elio Augusto Di Carlo, Alle pendici della Laga, tra sec. VI e sec. XVII, 1992

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